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 L’uomo è un animale sociale. Già in questa dichiarazione è incapsulato il seme della nascita della famiglia come aggregato numeroso di persone da cui discende l’esigenza di identificare i vari componenti del gruppo che l’istinto di socializzazione porta a formare. L’identificativo sarà tanto più semplice quanto più limitata sarà la dimensione del gruppo, con la crescita di questo crescerà anche il bisogno di ricorrere ad identificativi più diversificati. Se questo è vero per i popoli europei, lo è un pò meno per i cinesi, presso i quali esistono solo pochissimi identificativi cognominali, pur essendo il cinese il popolo più numeroso del pianeta, superando di gran lunga il miliardo di abitanti, il maggior numero dei quali porta un cognome composto da un solo ideogramma o suono parasillabico; attualmente in Cina, ci sono solamente circa 3 mila cognomi di grossa diffusione e solo 200 cognomi doppi, i quattro cognomi più usati sono: Zhang, Wang, Li e Zhao, il più diffuso è il primo che, secondo le più recenti statistiche, è portato da oltre 100 milioni di persone e con i primi 3 ci sono circa 270.000.000 di cinesi. L'identificativo per differenziare l'uno dall'altro noi l’abbiamo chiamato nome, cioè un attributo che caratterizzi la persona e che possa permettere ad ogni componente del gruppo di capire a chi ci si sta riferendo. Possiamo dire quindi che il nome, con caratteristiche simili all’attuale soprannome, nasce assieme all’uomo, quando da animale questi si evolve in homo, cioè quando l’organizzazione del gruppo impone l’identificazione dei vari componenti come elementi distinti. La prima forma di nome prende ispirazione dalla natura, sia per la carica emotiva o attrattiva che l’elemento naturale comporta, sia per l’affinità a volte augurata, a volte riscontrata, i nomi Volpe, Lupo, Orso, Cane, Nuvola, Montagna, sono solo esempi di questo tipo di identificativo, con la nascita del culto per il soprannaturale si rendono disponibili a questo bisogno di identificare le persone anche i nomi o gli attributi degli dei, i mestieri forniscono altri elementi, i luoghi d’origine o residenza ne forniscono altri ancora. L’uomo è un animale sociale, ma è anche un animale molto curioso, il desiderio di conoscenza caratterizza proprio l’homo sapiens, il bisogno innato di viaggiare, di esplorare, di conoscere porta al contatto tra gruppi diversi, il fatto stesso di rendersi conto che esistono gli altri conduce all’identificazione di se stessi come appartenenti ad un gruppo e rende perciò indispensabile la definizione del proprio gruppo con un nome comune che definisca l’appartenenza al gruppo stesso, nasce così il germe del cognome. Il cognome può prendere molti riferimenti per identificarsi, dal nome del capofamiglia, “io sono uno dei figli di …”, al nome della località d’origine “io sono uno di quelli della valle…”, al tipo di mestiere svolto dal proprio gruppo, “io sono uno dei cacciatori…”, l’unico limite è la fantasia. Con l’ampliarsi del gruppo, con l’aumento del numero dei singoli gruppi familiari e con l’allargamento dei confini esplorati e delle genti nuove conosciute si sente l’esigenza di una struttura che consenta in modo univoco ed organizzato di identificare ogni singolo elemento umano della società. Gli antichi Romani già varie centinaia di anni prima di Cristo sentirono l’esigenza di chiamare ogni cittadino con i tria nomina (tre nomi) che rappresentano il praenomen (il nome), la gens (il nome della famiglia allargata o clan), ed il cognomen (il soprannome), in questo modo ogni romano poteva essere identificato, in caso di omonimia il soprannome poteva essere composto aggiungendo un quarto ed un quinto nome a completare il praenomen. Con la caduta dell’impero romano le influenze barbariche portarono ad un quasi completo abbandono dei tria nomina, la struttura cognominale latina, tranne che per pochissime famiglie patrizie e si ritornò all’uso del semplice nome dell’ambito famigliare spessissimo ispirato al nome di santi della religione cristiana. Verso la fine del XI° secolo le influenze delle popolazioni barbariche portarono ad affiancare al semplice nome, almeno per le famiglie più abbienti, il nome del padre o della madre nella forma genitiva (de, di), come era in uso presso le popolazioni barbare dove l’identificativo per eccellenza era il nome del padre o della madre con un suffisso patronimico o matronimico, pensiamo ai britannici terminanti per -son come Johnson, alle popolazioni nordiche con i vari cognomi terminanti per -sen o -son come Johanssen o Petterson o quelli dei popoli slavi terminanti per -vic, -ig o -cic come Ivancic o Petrovic o per i popoli di ceppo russo terminanti per -ov a volte scritto off come Stefanov, tutti suffissi che stanno per figlio di.
Per lo studio dell'origine dei cognomi è quindi importante sottolineare come nasca il termine cognome ed il termine nome. In Latino il Cognomen era l'identificativo della persona, mentre il Nomen era l'identificatore della Gens di appartenenza. In Caio Giulio Cesare Caio era il Praenomen, Giulio il nome gentilizio, cioè l'identificatore della familia o meglio Clan di appartenenza e Cesare era il cognomen cioè l'identificativo della persona all'interno della Gens Giulia. Gens è qualcosa di più che famiglia, come la intendiamo noi, ma è piuttosto il clan, cioè l'insieme di tutti quanti discendono da una stessa origine comune. Si può notare l'affinità tra il vocabolo latino gens e genus (stirpe, genere), genitus (generato), che fanno capire come comune sia il concetto che ha dato luogo a questi diversi vocaboli ed è il concetto di generare, dare origine; il genè (da cui genesis genesi=origine) greco che aveva il significato di elemento primordiale, capostipite, significato che ha mantenuto nell'italiano moderno gene (anche se in italiano c'è arrivato da un germanico gen con significato analogo). Risulta chiaro quindi anche il termine genealogia, come studio (logia) delle origini (genè), cioè come studio delle origini delle genti. Dall'uso latino, si è passati ad una definizione di origine più indiretta, quindi al concetto di soprannome. Abbiamo quindi cognomi come derivazioni di termini che indicano professioni, origini geografiche, caratteristiche fisiche ecc. I primi cognomi appaiono in Italia nel IX secolo come prerogativa distintiva di una classe privilegiata, poi man mano il fenomeno si diffonde sempre più, fino ad arrivare. in epoca rinascimentale ad essere abbastanza diffuso. Non è ancora comunque una caratteristica ereditaria, ma piuttosto un carattere distintivo della persona, solo i nobili trasferiscono ai figli primogeniti l'uso dell'identificativo del casato, che così si perpetua. verso il XVIII° secolo il bisogno di far un pò d'ordine e la necessità di identificare popolazioni diventate ormai troppo popolose porta all'imposizione per legge dell'obbligo del cognome. Una vera e propria statistica riguardante l'origine dei vari cognomi non esiste, ma si stima che un 35% derivi da nomi propri del padre o del capostipite, un altro 35% abbia relazione con la toponomastica, cioè faccia riferimento a nomi di paesi o località o zone, un 15% sia relativo a caratteristiche fisiche del capostipite, un 10% derivi dalla professione o dal mestiere o dall'occupazione o dalla carica mentre un 3% sia di derivazione straniera recente ed un 2% sia un nome augurale che la carità cristiana riservava ai trovatelli. 

Presso gli antichi greci le persone venivano identificate dal nome proprio, da quello del padre e, a volte, dalla località d'origine, uso trasferito dagli antenati indoeuropei che lasciarono questa consuetudine in eredità anche ai popoli slavi con il patronimico vic, alle popolazioni germaniche con il genitivo patronimico ed ai popoli nordici con la terminazione ssen, sson (figlio di). I latini, popolazione celtica, si identificarono con un nome proprio e con l'attributo della Gens, del clan, della tribù di appartenenza, usanza comune peraltro ad altri popoli celtici (irlandesi, scozzesi). In seguito, in epoca repubblicana i Romani sentirono il bisogno di aggiungere un elemento distintivo, che consentisse di identificare due diverse persone aventi lo stesso Nomen ed appartenenti alla stessa Gens ed adoperarono dei Cognomen o soprannomi che facevano riferimento a caratteristiche fisiche, al colore dei capelli, alla balbuzie, al candore della pelle, oppure a fatti che avevano caratterizzato la loro esistenza o a nomi di popoli che avevano vinto o di campagne militari che avevano effettuato o al loro luogo di provenienza e così via.